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Corso di foggiatura e cottura preistorica in fossa a cielo aperto al Bosco dei Poeti

Si è svolto sabato 11 maggio e domenica 12 maggio presso il Bosco dei Poeti di Vergnano-Dolcè il corso di ceramica primitiva tenuto dal maestro Ivan Righi che ripercorre antiche tecniche di foggiatura risalenti al Neolitico, quando, per necessità pratiche, venivano plasmati blocchi di argilla per realizzare stoviglie e oggetti ad uso domestico come pesi e fuseruole per il telaio da filatura, e altro. Il corso è iniziato con una breve e concentrata parte teorica che ha spiegato come realizzare la fossa e le proprietà che deve avere l’impasto usato per la foggiatura, la scelta dei manufatti da realizzare e una presentazione del processo di preriscaldamento e cottura dei manufatti. Successivamente si è passati alla preparazione dell’impasto e alla foggiatura a mano con la tecnica a colombino, battitoio a percussione con ciotoli di fiume, ciotola pizzicata o lastra in cesto, a seconda del manufatto prescelto. La foggiatura è stata eseguita prevalentemente a mano e con appositi utensili in osso e/o bambù. Si è quindi realizzata la decorazione e l’incisione dei manufatti con corda, pietre e conchiglie. La giornata di sabato è stata dedicata alla foggiatura mentre domenica gli oggetti realizzati sono stati cotti a terra con un lungo processo di cottura. Dopo aver disposto i manufatti attorno alla fossa di cottura, si è proceduto all’accensione del fuoco con tecnica preistorica mediante pietre focaie, selce, polvere di fungo, e sterpaglie, iniziando la fase di preriscaldamento seguita dalla vera e propria cottura fino alla completa copertura con terra ed erba verde. Dopodiché l’archeologa trevigiana Giulia Conte ha insegnato ai corsisti le tecniche di lavorazione dell’osso per creare spatole e utensili per la lavorazione dell’argilla. Dopo la cottura l’archeologa ha svolto invece delle dimostrazioni di intreccio manuale di cordicelle per la sospensione dei vasi di terracotta, decorazione della ceramica impressa, decorazione di uno scampolo di tessuto mediante ocra e pintadere, concludendo la rievocazione delle tecniche usate dai nostri antenati primitivi con una dimostrazione affascinante di scheggiatura della selce con la tecnica della percussione diretta dura. Due giornate intense, a contatto con l’uomo primitivo che ancora resta in noi e di cui, nella parte più elevata del Bosco dei Poeti, resta traccia di una grotta abitata ai tempi dell’uomo di Neanderthal.

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